News

Fermi tutti: sono arrivati i francobolli dei Rolling Stones per il 60esimo della band

La Royal Mail, la più importante azienda postale britannica, ha annunciato un set di 12 esemplari in onore dei 60 anni di attività della storica formazione

Autore Cristiana Lapresa
  • Il11 Gennaio 2022
Fermi tutti: sono arrivati i francobolli dei Rolling Stones per il 60esimo della band

Rolling Stones. Un particolare di uno dei francobolli del set da 12 ideato da Royal Mail

Prima o poi qualcuno avrebbe dovuto farlo: ci ha pensato la Royal Mail britannica a festeggiare come si deve il sessantesimo anniversario dei Rolling Stones. E lo ha fatto dedicando alla rock band un set di 12 francobolli, in vendita in tutto il mondo a partire dal prossimo 20 gennaio.

Sulle immagini riportate dagli esemplari, sarà possibile rivedere la band di Mick Jagger e soci mentre si esibisce dal vivo in giro per il globo. Fra le performance immortalate, che costituiscono la serie principale da 8 francobolli, ci sono fra le altre la storica Hyde Park del luglio 1969, New York del 1972, ma anche le più recenti Oslo (2014) e Düsseldorf (2017).


Sugli altri quattro del set di dodici, troveremo invece due foto dei Rolling Stones e due dei manifesti che hanno promosso i loro tour mondiali. In questo set, inoltre, è stato reso omaggio anche al batterista Charlie Watts, scomparso lo scorso anno all’età di 80 anni.

Prima dei Rolling Stones, solo i Beatles, i Pink Floyd e i Queen hanno ricevuto questo importante riconoscimento sui francobolli della Royal Mail, rispettivamente nel 2007, 2016 e 2020. Quest’ultima, per la realizzazione anche di questa nuova serie, ha collaborato a stretto contatto con la band e il suo team per rendere tutto questo realtà.


«Poche band nella storia del rock sono riuscite a ritagliarsi una carriera così ricca ed espansiva come quella dei Rolling Stones», ha affermato David Gold, direttore di Public Affairs & Policy, Royal Mail. «Hanno creato alcuni degli album più iconici della musica moderna, con performance dal vivo innovative», conclude.

Share: