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Questa potrebbe essere l’ultima volta che ascoltate “Pumped Up Kicks”

Il frontman dei Foster The People, Mark Foster, ha espresso durante un’intervista con Billboard USA il suo desiderio di ritirare “Pumped Up Kicks”

Autore Billboard IT
  • Il8 Dicembre 2019
Questa potrebbe essere l’ultima volta che ascoltate “Pumped Up Kicks”

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Nella storia della musica sono stati diversi i casi di canzoni che potremmo definire “mal interpretate”. Tornando indietro nel tempo, alla fine degli anni ’60, forse tutti ricorderanno il caso di Helter Skelter, la celebre canzone dei Beatles scritta da Paul McCartney e contenuta nel White Album.

Questo brano è tristemente noto per il massacro compiuto dalla setta di Charles Manson nella villa del regista Roman Polanski. Manson ascoltò proprio Helter Skelter, insieme ad altre canzoni dell’album e le interpretò come un monito dell’avvicinarsi della guerra di razze. L’espressione che dà il titolo alla canzone diede non solo il nome alla guerra da lui menzionata, ma venne anche scritta, in maniera sgrammaticata, con il sangue delle vittime sul frigorifero della casa dei coniugi Leno & Rosemary LaBianca, altro omicidio commesso dai membri della “famiglia” di Manson.


Pumped Up Kicks potrebbe essere ritirata dal mercato discografico

A distanza di 50 anni da questa tragica vicenda, la storia sembra riproporci un altro caso di mal interpretazione. Parliamo del celebre brano Pumped Up Kicks dei Foster The People.

Il frontman della band, Mark Foster, durante una lunga intervista con Billboard USA, ha fatto sapere che intende ritirare dal mercato discografico la canzone della band.


Un successo crossover accattivante, il più celebre della band alt-pop di LA. Un brano che, secondo Billboard USA, ha contribuito a inaugurare una nuova era della musica pop indipendente dal successo commerciale.

Pumped Up Kicks ha come protagonista Robert, un liceale con un’idea piuttosto agghiacciante: commettere una sparatoria nella sua scuola. Nel testo, il protagonista si sofferma continuamente sul pensiero di scatenare una strage. In realtà, come ha spiegato il leader della band a Billboard USA, nella canzone non viene mai menzionata una sparatoria in una scuola: «Penso che le persone abbiano riempito gli spazi vuoti e abbiano intuito, erroneamente, che si parlava di questo».

Il cantante ha poi spiegato al magazine quanto sia stato interessante per lui vedere il modo in cui la canzone è esplosa. Una cosa che i Foster The People non avevano assolutamente previsto: «C’erano altre canzoni che avevo scritto prima – di cui andavo fiero ed ero convinto sarebbero piaciute alla gente – e non è successo nulla. Poi è arrivata questa canzone…». Il cantante non avrebbe mai pensato che sarebbe diventata un fenomeno globale e che, in un modo o nell’altro, avrebbe creato dibattito tra le persone.

Il massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School

La cosa che più lo ha colpito, però, è stato il tempo che le persone hanno impiegato a capire che Pumped Up Kicks non era una canzone su cui ballare e divertirsi. Come riportato da Billboard USA, parlando della sua volontà di ritirare la canzone, Foster ha fatto riferimento a due casi specifici durante i  quali il significato del brano è stato travisato o utilizzato per scopi altri.


Il frontman ha fatto riferimento a Nikolas Cruz, 19enne autore della sparatoria alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, avvenuta nel 2018. In quest’occasione il giovane, tramite i suoi social network, aveva incitato i suoi amici e followers ad ascoltare proprio Pumped Up Kicks. Foster ha poi fatto riferimento ad un’altra sparatoria, avvenuta in Brasile, durante la quale l’assaltatore avrebbe utilizzato il brano come suo inno.

Da tutto questo scaturisce l’idea di ritirare la canzone e non suonarla più live.  «Non posso chiedere ad altri di non suonarla, ma il pubblico ha reso Pumped Up Kicks quello che è ora e se la mia canzone è diventata simbolo di qualcosa, io non posso controllarla. Ma posso controllare il mio coinvolgimento nella questione».

Non hanno suonato Pumped Up Kicks a Las Vegas

Il cantante ha poi raccontato a Billboard Usa di quando, insieme alla band, ha scelto di non suonare Pumped Up Kicks durante la loro esibizione ad una festival a Las Vegas perché era vicino all’anniversario della sparatoria avvenuta nel 2017.

«C’era una folla enorme, tipo 50/60mila persone, e abbiamo deciso di non suonarla. Ci sembrava troppo, perché eravamo nel posto in cui era successo. E così abbiamo concluso lo spettacolo con Hey Jude ed è stato davvero bello. Probabilmente uno dei momenti più belli della nostra carriera. Però, quando abbiamo finito, ci siamo resi conto che c’erano tantissime persone che cantavano Pumped Up Kicks».


Infine, Mark Foster ha spiegato di aver pensato, nonostante non sia un fan dei sequel, di scriver un seguito del brano. O di ripubblicarlo, ma con un testo diverso che magari parlasse di come va a finire realmente la storia, visto che nessuno lo sa davvero.

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