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Pedro Capò presenta l’album “Munay” e la sua ricetta a base di P

Il nuovo lavoro di Pedro Capò dopo Calma, remix è un invito a riflettere sulle cose importanti. Lo abbiamo incontrato (virtualmente)

Autore Silvia Danielli
  • Il3 Ottobre 2020
Pedro Capò presenta l’album “Munay” e la sua ricetta a base di P

Pedro Capò, ha presentato il nuovo album Munay

Cosa ascoltare nel primo vero weekend d’autunno? Le temperature si sono impietosamente abbassate in tutta Italia e piove quasi ovunque per cui le scelte potrebbero essere due. O lasciarsi definitivamente andare a un mood malinconico e autunnale attingendo a piene mani al repertorio dei cantautori inglesi, per esempio, o reagire con sonorità completamente diverse.

L’album di Pedro Capò, Munay, uscito il 18 settembre rientra in maniera decisa nella seconda categoria. Non propone soltanto un sound latino e solare ma è l’apoteosi della ricerca di serenità e sì, ovviamente, anche della calma come la sua hit più famosa insieme a Farruko (Calma Remix presente anche in questo album) che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo.


Sony Music ha organizzato qualche giorno fa un incontro con show-case virtuale con Pedro collegato dalla sua casa a Porto Rico per la presentazione del suo nuovo lavoro. L’occasione per una riflessione sulla sua musica e anche la conferma di essere in presenza di un artista molto disponibile che ha lavorato molto sul suo equilibrio interiore.

Munay significa amore in quechua, un insieme di lingue parlate in Sud America, ma come si potrà immaginare non si tratta del sentimento romantico tra due persone in senso puro: «è qualcosa che comprende l’amore inteso come empatia, pietà, perdono. L’amore che è un grazie per esserci qui ed ora».


La cover

Sulla copertina di Munay, per esempio, spicca subito il terzo occhio, ovvero l’occhio interiore capace di percepire le realtà nascoste nella nostra vita quotidiana. «Adoro la copertina ovvero quest’opera d’arte creata apposta da Alexis Diaz. Penso che riesca a trasmettere l’importanza della meditazione e della cura del corpo umano. E poi sì, c’è anche il terzo occhio, fondamentale in tante discipline di cui mi occupo, e ci sono molto piante che ricordano la giungla, ambiente che non posso non adorare».

La cover di Munay, disegnata dall’artista portoricano Alexis Diaz

Calma, remix

Le canzoni sembrano perfette per aiutare a mantenere alto il morale in un periodo difficile dove la pandemia non è assolutamente finita ma sono nate tutte molto prima. Anche Calma, remix feat. Farruko che «ha segnato un prima e un dopo destinato a rimanere per sempre, unendo suoni caraibici e il reggaeton. Era nata per caso senza l’obiettivo di scrivere un singolo. Ricorda alle persone che abbiamo bisogno delle stesse cose semplici come umanità e come individui».

Viene fatto notare a Capò come probabilmente Calma, remix abbia contributo a creare una nuova visione della musica latin, soprattutto in Europa, che prima veniva accomunata soltanto al reggaeton. «Sì, risponde Pedro, la musica latin è ricchissima e se sono riuscito anche solo un po’ a farla conoscere un po’ di più sono contentissimo».

Le influenze musicali

Tra le influenze più importanti della sua musica, Pedro cita suo nonno, il famoso cantautore Bobby Capò: «Sono stato proprio fortunato ad essere nato in una famiglia così, che mi ha fatto ascoltare tanti generi fin da piccolo».


Tu Fanàtico

Tu Fanàtico è una canzone molto diversa rispetto al resto dell’album ed è proprio uno dei pezzi dell’album su cui Capò punta di più: «Mostra un altro lato dell’amore, è più sensuale, è particolare è vero, è praticamente un brano avant-garde: ci sono dell’r’n’b, del neo-soul e un tocco di trap. Spero di poter scrivere altri brani proprio così».

La ricetta delle tre P

E come suggerimenti per giovani artisti che vogliano seguire il suo esempio, Pedro ha solo 3 parole che iniziano tutte per P. «Passione (fai quello che ami), perseveranza (non mollare mia nonostante la frustrazione) e pazienza, che è la cosa più importante».

Ascolta il nuovo album di Pedro Capò, Munay

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