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Guè, l’Italia primeggia ancora: “GVESVS” è secondo su Spotify (nel mondo)

Nella classifica globale degli album più ascoltati dello scorso weekend si posiziona al secondo posto anche il nuovo progetto del rapper milanese, seguito da nomi come Alicia Keys, Rick Ross e Tory Lanez

Autore Cristiana Lapresa
  • Il14 Dicembre 2021
Guè, l’Italia primeggia ancora: “GVESVS” è secondo su Spotify (nel mondo)

Guè, parte della cover di GVESVS, il nuovo album

Sì, avete letto bene: Guè è secondo nel mondo. A continuare quel filone di questo fortunato 2021 iniziato con Salmo, Marracash, Blanco e molti altri c’è anche lui, il gentleman del rap italiano, che lo scorso 10 dicembre (per pochi intimi 24 ore prima, il 9 dicembre al Blue Note di Milano) ha lanciato in orbita il suo nuovo progetto di inediti GVESVS. Dalla data di uscita, l’album è salito al secondo posto della classifica mondiale degli album più ascoltati sulla piattaforma Spotify nello scorso weekend.

A totalizzare più stream fra i “debut album” dello scorso venerdì ci sono, subito dopo Guè, anche Tory Lanez, Rick Ross, Alicia Keys, YoungBoy NBA & Birdman, ma anche due artisti francesi, Jul e Lacrim. Al primo posto, invece, c’è un nuovo progetto postumo di Juice WRLD a troneggiare sugli altri. Segno tangibile che i fan attendevano da molto tempo questa release, anticipata poco tempo fa anche dall’inedito Already Dead.


Da Guè in poi: il successo del rap italiano a livello mondiale

Che cosa significano questi dati? Intanto, che in Italia si stanno attivando sempre di più le fanbase degli artisti. Sono queste, infatti, che contribuiscono ad aumentare in maniera massiccia gli stream dei loro beniamini. Guardiamo anche Marracash, ad esempio, che nonostante siano passate tre settimane dalla release di Noi, loro, gli altri è ancora costantemente in vetta alle classifiche. Di certo, se un progetto è valido, non ci sono molte altre spiegazioni per questo tipo di risultati. Se non quelle di natura puramente tecnica, dalla diffusione della piattaforma in Italia alle strategie per singolo progetto in poi.

L’augurio, comunque, è che questa prospettiva possa nel tempo contribuire a far conoscere sempre più artisti italiani e di generi sempre più diversi nel mondo. Abbiamo un ottimo excursus a livello di musica leggera italiana e molti artisti sono già noti anche nei paesi dell’America Latina ad esempio (pensiamo a Laura Pausini, Tiziano Ferro, ma anche alla lirica italiana).


Ma è con l’urban che stiamo vedendo un cambiamento tangibile: se Sfera Ebbasta è stato, nell’ultimo paio d’anni e nell’era dello streaming, il primo artista italiano a collezionare un posto fra i più ascoltati a livello globale (anche grazie alle tante collaborazioni internazionali di prestigio in uno stesso album, Famoso) facendo arrivare la trap made in Italy anche oltreoceano, ora anche Guè, Marra e gli altri hanno esattamente le stesse possibilità. E forse non sarà più un evento così sensazionale vedere gli album dei migliori artisti della scena urban italiana occupare posizioni prestigiose in una classifica sempre più globale.

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