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Sanremo 2021, seconda serata nel segno della tradizione. Vince Elodie

Grandi ospiti della musica italiana più amata all’estero ma regina del festival di Sanremo è Elodie, con balletto e monologo motivazionale

Autore Silvia Danielli
  • Il4 Marzo 2021
Sanremo 2021, seconda serata nel segno della tradizione. Vince Elodie

Elodie regina della seconda serata a Sanremo, foto di Maria Laura Antonelli/AGF

Sanremo 2021, atto secondo. Ad accompagnare lo spettacolo appare subito un ritmo un po’ diverso rispetto al debutto. La tradizione trionfa, soprattutto nella prima parte della serata. Ci si chiede però se le ragazze (11/24 anni) che hanno seguito, secondo i dati, il festival martedì sera abbiano resistito anche ieri. La percentuale di ascolti in quella fascia 12-24 risultava essere aumentata del 123% ma ieri sera non sono sembrate il target principale da raggiungere (nemmeno i loro corrispettivi maschili).

Per la scelta degli ospiti e anche perché il sentito monologo motivazionale di Elodie è andato in onda solo alla 1 passata. E il racconto della cantante della sua giovinezza a Quartaccio e dei suoi sogni sarebbe stato bello se lo avessero potuto vedere in diretta i ragazzi (si presume che a quell’ora dormano). Anche la classifica temporanea della giuria demoscopica pare riflettere un gusto decisamente classico, “da Festival”, con Ermal Meta e Annalisa nelle prime posizioni e l’unico che si discosta un po’ dalla tradizione, Irama (primo escluso dalla competizione in presenza, come abbiamo ampiamente raccontato).


Comunque, gli ospiti della serata sono stati soprattutto la celebrazione della musica italiana più amata all’estero. E su questa terreno quindi nessuno può battere Laura Pausini, freschissima vincitrice di Golden Globe con Io sì (Seen) (il primo brano italiano a trionfare ai prestigiosi premi) che si commuove ma non sbaglia niente. Come è ovvio che sia.

Imprescindibile anche il ricordo di Ennio Morricone. Toccante l’omaggio al grande maestro, soprattutto quando l’orchestra diretta da Andrea Morricone suona il tema principale della colonna sonora di Metti una sera a cena. Anche il trio del Volo raggiunge vette di apprezzamento fuori-casa davvero notevoli e anche loro sono ospiti della serata.


I primi a esibirsi sono comunque ancora i giovani: Wrongonyou, Greta Zuccoli, Davide Shorty e i Dellai. Passano Shorty e Wrongonyou che si aggiungono a Folcast e Gaudiano per la semifinale, prevista per venerdì.

Poi però la prima a esibirsi ieri tra i Big torna subito a dettare la linea della serata di ieri, meno avvezza alle novità. È Orietta Berti, infatti, con un’interpretazione schietta, pulita, un vero inno d’amore dedicato al suo Osvaldo.

Abbiamo scelto, ancora una volta, i cinque momenti musicali che maggiormente ci hanno colpito ieri sera. Tra questi non rientra il tanto atteso “secondo dipinto” di Achille Lauro. Bam Bam Twist è un ottimo singolo ma sul palco perché riproporre la performance già vista nel video con Claudio Santamaria e la moglie Francesca Barra? Lauro ha una lunga treccia ramata che ricorda Mina ma per il resto rimane un grande boh. In attesa del terzo quadro di stasera.

Non rientrano nemmeno il momento “super revival” con Gigliola Cinquetti, Fausto Leali e Marcella Bella, che segna ancora di più la linea già annunciata prima.


Lo Stato Sociale

Finalmente si vede la messa in scena dello Stato Sociale che aveva chiesto di fare le prove a porte chiuse (o meglio senza riprese tv). I bolognesi prendono in giro le divisioni in generi musicali. A cantare non c’è Lodo Guenzi che infatti ieri aveva annunciato come Albi sarebbe diventato il nuovo sex-symbol italiano dopo l’esibizione. Non c’è “la vecchia che balla” di 3 anni fa e questo si sapeva. Sul palco però arrivano i cloni di John Lennon, Freddie Mercury, Elvis Presley ma anche il Papa. Loro sono sempre divertenti e il pezzo non è niente male. Con un occhio sempre alla critica sottile: “Ma… ma che senso ha? Volere sempre troppo, Pagare tutto il doppio. E godere la metà?”.

La Rappresentante di Lista

La vera rivelazione di questo festival? Amare spacca, ha un bel ritmo dance, Veronica Lucchesi ha una bella voce e tiene bene anche il palco. Il brano è un inno all’amore fluido anche se non è così tanto esplicitato nel testo. E per quell’Italia bigotta che continua a esistere (infatti hanno organizzato una protesta perché l’esibizione venisse trasmessa in seconda serata) non può che far bene, anche se siamo nel 2021. Probabilmente il pezzo finirà anche in radio, cosa volere di più?

Elodie risveglia Sanremo

Alle 23.23 arriva Elodie, ovviamente splendida per tutta la serata, a risvegliare gli animi. Con un mash-up che unisce la sua Guaranà con Madonna, Jovanotti, Bob Marley, Loredana Bertè, Gianna Nannini. E poi ancora Andromeda, Beyoncé, Mahmood. Elodie è una queen del pop, c’è poco da aggiungere.

Fulminacci

Non si fa intimorire da QUEL palco, Fulminacci, classe ‘97 lo domina benissimo, con l’orchestra la sua Santa Marinella rende veramente bene.


Willie Peyote

Cosa gli vuoi dire? Rappa egregiamente (è l’unico all’Ariston), il ritmo c’è, il testo anche e lo abbiamo già detto. Peccato che abbia finito di esibirsi alle 12.45: se i ragazzi vanno a scuola come fanno a vederlo?

Alla fine della serata è il momento di Elodie per un racconto intimo di sé stessa dal palco. Certo le parole intimo e palco di Sanremo non si possono sentire vicine ma nonostante il luogo non sia dei migliori per quel tipo di racconto, Elodie risulta lo stesso piuttosto autentica e sincera. Sono tanti i riferimenti alla sua storia con Marracash durante la serata, forse troppi, perché lei ce la può fare benissimo da sola. «Ho sempre voluto fare questo mestiere ma non mi sentivo all’altezza. Sono cresciuta in un quartiere difficile (Quartaccio, ndr). Non ho preso la patente e non ho finito il liceo. È difficile persino focalizzarti sul tuo sogno in una situazione così e io a 20 anni credevo fosse tutto finito. Poi ho incontrato una persona che mi ha dato una possibilità e che mi ha fatto conoscere il jazz. Pensavo che il jazz fosse troppo sofisticato, invece non è così, me lo ha fatto conoscere il maestro Mauro Tre che ha creduto per primo in me». Elodie si avvicina al pianista e si commuove.

«Non bisogna sempre sentirsi all’altezza delle cose, poi si aggiustano in corsa. L’altezza è un punto di vista e non è un problema». Sì Elodie, avrebbe fatto bene ascoltarlo a quella fascia 12/24 anni che forse sta andando ancora a scuola prima della DAD annunciata.

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