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L’estate ritorna. Il nuovo singolo di Diodato ci fa aprire gli occhi

Diodato ha pubblicato il suo nuovo singolo Un’altra estate. Un brano che ci ricorda il nostro bisogno più intimo di avere un luogo in cui stare bene

Autore Giovanni Ferrari
  • Il22 Maggio 2020
L’estate ritorna. Il nuovo singolo di Diodato ci fa aprire gli occhi

Diodato. Credit: Mattia Zoppellaro

In questi giorni stiamo tutti facendo i conti con una lenta ripresa della normalità. Con mascherine e magari una boccettina di gel igienizzante in tasca. C’è chi dallo scorso lunedì, per sopperire alla mancanza di vita sociale del lockdown, sta facendo camminate di chilometri e chilometri, organizzando cene con amici e gite fuori porta (sempre nel rispetto delle norme, s’intende). C’è chi, invece, si sta trovando in difficoltà a riprendere, sentendo lo spettro del Coronavirus sempre in agguato. Ma sia gli uni che gli altri stanno senza dubbio pensando alle prossime settimane: che estate sarà quella del 2020? Diodato ha pubblicato oggi, venerdì 22 maggio, il suo nuovo singolo Un’altra estate (Carosello Records). E forse ha qualcosa da dirci a riguardo.

Sì, perché in molti, nelle scorse settimane, hanno ipotizzato un’estate senza musica. Senza i soliti tormentoni ai quali guardiamo tutti con (almeno) un po’ di sospetto ai primi di giugno, ma che poi ci troviamo a cantare a squarciagola negli ultimi tramonti di agosto. E senza dubbio lo spostamento di tutti i grandi show previsti per l’estate 2020 al prossimo anno non aiuta in questo. Quest’anno San Siro non ospiterà i grandi live, per dire. E questo ci fa sentire comprensibilmente un po’ più tristi.


Ma per rispondere a tutte queste ansie, Diodato decide di pubblicare un brano che parla di estate. Senza cadere nella tentazione di citare gel, mascherine e spettri vari. Ma semplicemente ricordandoci che, qualunque cosa accada e qualunque siano le preoccupazioni che ci angosciano, l’estate arriverà comunque. Nonostante tutto.

Questa ballad unisce l’essenzialità degli strumenti acustici a una continua voce nel coro che, come la goccia di Chopin, torna a farsi sentire, a “fare rumore”, appunto. Con precisione e perfetta frequenza. Come a ricordarci che, nonostante tutto, la voce di ognuno deve tornare a dire la propria verità.


Un’altra estate, quindi, ci racconta una cosa che è molto lontana dall’ovvietà. È chiaro che l’estate arriverà. Lo farà a prescindere da quanto successo fino al secondo prima. Ma siamo davvero pronti ad accogliere questo nuovo tempo?

Diodato ha raccontato: «Ho aperto la mia finestra a Milano e ho sentito il profumo del mare. Sono gli scherzi che fa il desiderio di tornare a vivere. Arrivare su una spiaggia e ritrovarsi davanti quella distesa misteriosa e potente, densa terra di confine che ti insegna a respirare e a confrontarti con la libertà».

L’artista ha continuato: «Nei miei occhi chiusi, ho mosso i primi passi verso di lei, fino ad arrivare pian piano a farmi avvolgere dal suo infinito abbraccio. Ho scaldato il mio corpo con movimenti lenti ma sempre più costanti, puntando all’orizzonte, perché in fondo io, a quell’orizzonte, ci credo ancora».

Il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo (e pure del David di Donatello nella categoria Miglior Canzone Originale con la sua Che vita meravigliosa, contenuta ne La dea fortuna di Ozpetek) ha stregato lo show Europe Shine a Light – Accendiamo la Musica, “edizione alternativa” e non competitiva dell’Eurovision Song Contest. Il tutto con una versione da brividi della sua Fai Rumore, cantata in una vuota e maestosa Arena di Verona.


Ascolta qui Un’altra estate di Diodato

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