Pop

Spice Girls, che cosa significano 25 anni di “Wannabe”

Festeggiamo insieme i 25 anni di “Wannabe”, il singolo di debutto della girl band più famosa del mondo, domani uscirà anche un nuovo EP

Autore Cristiana Lapresa
  • Il8 Luglio 2021
Spice Girls, che cosa significano 25 anni di “Wannabe”

Spice Girls. Foto dai social delle artiste

Diciamo la verità: chi di voi è, più o meno come me, una donna sulla trentina, ha fra i ricordi indelebili della pre-adolescenza i pomeriggi passati davanti allo specchio della cameretta a cantare le canzoni delle Spice Girls.

Tenetevi forte, perché dal giorno in cui è uscita la prima hit della girl band made in UK, Wannabe (e quindi, da quel fatidico giorno in cui anche le nostre vite sono cambiate per sempre) sono passati ben 25 anni e 90 milioni di dischi.


25 anni in cui, dal debutto della formazione composta da Mel B, Mel C, Geri, Emma e Victoria, abbiamo assistito ad innumerevoli tentativi di bissare il successo del gruppo trainato dal mantra “Girl Power!”. In tempi più recenti, ci hanno provato le Pussycat Dolls o le Little Mix, per restare in terra britannica, mentre all’epoca ci fu la lotta all’ultimo album con le conterranee All Saints (ma mai così ardua quanto la scelta tra Britney e Christina!). Riflettendoci, però, nessuna altra band sarà mai in grado di rappresentare ciò che le Spice Girls hanno significato per il mercato musicale dell’epoca.

E non è solo musica, quella di cui parliamo. Wannabe è stato sì il primo, esaltante e rivoluzionario step di un cambiamento che ha spezzato in due gli anni ’90 della discografia pop. Ma è stato anche un significativo punto di partenza che ha cambiato l’immaginario di milioni di ragazzine. Finalmente, un gruppo pop è in grado di veicolare una forte idea di indipendenza, di coraggio, di carattere, riuscendo ad ispirare il pubblico non solo femminile. E getta le basi di un concetto di empowerment che oggi è tremendamente attuale.


L’eredità delle Spice Girls

Wannabe ha davvero cambiato le carte in tavola. È la prima volta che un gruppo musicale femminile cambia il suo target, rivolgendosi finalmente alle giovani ragazzine e non più al pubblico maschile. Insomma, non c’è più l’eredità di formazioni come le Supremes, nate in seno alla Motown, con canzoni che parlano di amori perduti o di uomini follemente desiderati. In più, ognuna delle popstar incarna un carattere differente – più Scary, più Baby, Sporty, Ginger o Posh, come i nomignoli delle componenti delle Spice – e, quindi, anche le fan più ribelli sono riuscite ad immedesimarsi nella loro preferita nel gruppo.

Il tutto accompagnato da un look caratterizzante e accattivante che ha dato il via a un’ondata di (obbrobriose, ma per l’epoca, assolutamente di tendenza) acconciature variopinte con ciuffi bicolore e codini pon pon, così come Emma o Geri hanno sapientemente insegnato.

Poi, c’è chi ricorda gli anelli e i braccialini di metallo – tossico, sicuramente – ispirati alla band, usciti dalla plastica che confezionava il giornalino per ragazze Cioè, e chi mente. Per non parlare degli innumerevoli poster usciti dalle pagine centrali di quella rivista che, in assenza di Google, all’epoca rappresentava il nostro piccolo tesoro da appendere dentro e fuori le ante dell’armadio. Ho tolto gli ultimi frammenti di scotch giusto un anno fa.

Wannabe, un compleanno da festeggiare

Sugli stessi giornalini abbiamo appassionatamente seguito, per anni e anni, anche il resto della storia del gruppo, che saltiamo a piè pari per non incappare in tutta quella (triste) parte che finirebbe per raccontare dell’abbandono di Geri e il ritorno della formazione con le quattro restanti componenti nell’album Forever. Neanche lontanamente vicino al successo di Spice o Spice World, aggiungerei. Senza dimenticare il tentativo di ognuna di loro di intraprendere una carriera solista – esclusa Victoria, felicemente sposata col calciatore più importante del mondo. Ovunque volessero spingersi con la loro musica, però, ognuna delle ragazze sarebbe per sempre rimasta quella delle Spice Girls. È un dato di fatto.


Torniamo a Wannabe: la canzone, come dicevo, uscì nel lontano 1996, e fa parte del primo album in studio delle Spice Girls, Spice, pubblicato nell’autunno dello stesso anno. L’album fu registrato fra gli Olympic Studios e gli Strongroom Studios, a Londra, dai produttori Matt Rowe e Richard Stannard, insieme al duo di producer Absolute. Il fatto che mescolasse pop, r’n’b e hip hop è stata la marcia in più che ha consentito alle cinque ragazze di parlare più linguaggi e di colpire chiunque amasse l’uno o l’altro genere.

Fu un successo paragonabile soltanto alla Beatlemania, la follia che attraversò il globo dopo il fenomeno Beatles: da quel momento, qualsiasi oggetto riproducesse anche alla lontana una foto delle fantastic five, doveva entrare in nostro possesso.

Il futuro delle Spice Girls

Veniamo al dunque, e concludiamo questo piccolo insieme di ricordi, non senza un po’ di emozione. Nel presente delle Spice Girls c’è ancora molto da raccontare, ma tutto il loro merito sta nel riportarci, sempre e comunque, a quei tempi in cui tutto ciò che ci faceva stare bene era ballare spensierate sulle note di I’ll tell you what I I want, what I really really want. Le cinque ragazze hanno un profilo Instagram ricchissimo di foto, attuali e dell’epoca, che sapranno darvi la sensazione di avere ancora fra le mani i famosi poster di carta che appendevamo con orgoglio nelle nostre stanze, fra una scritta sul diario e una figurina da collezione.

25 anni dopo potremo rivivere un po’ di quei momenti con una nuova release che festeggia l’anniversario di Wannabe. Tutti pronti, quindi, per Wannabe25, un EP in uscita domani che conterrà la versione originale del brano, oltre a un remix e la demo inedita della prima registrazione. Non solo, ci sarà anche Feed Your Love, una canzone mai uscita, forse la prima mai scritta dal gruppo insieme ai produttori originali Stannard e Rowe. E naturalmente, non perdiamoci la versione fisica in vinile e in cassetta, in arrivo quest’estate.


Chissà, forse in quest’occasione riesumerò un disegno da fan adolescente che avevo fatto all’epoca e che avrei tanto voluto spedire all’indirizzo della Virgin Records per recapitarlo alle ragazze. Comunque, adesso, posso provare con un DM su Instagram.

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