Pop

Gorillaz: compie 20 anni l’album d’esordio, un piccolo classico moderno

Il 26 marzo 2001 usciva l’album d’esordio dell’innovativo progetto guidato da Damon Albarn. Un esperimento (riuscito) che avrebbe anticipato molti aspetti dello scenario musicale di oggi

Autore Federico Durante
  • Il26 Marzo 2021
Gorillaz: compie 20 anni l’album d’esordio, un piccolo classico moderno

Gorillaz (fonte: ufficio stampa)

Un progetto per molti aspetti pioniere dell’attuale fluidità dei generi musicali. Una band-non-band nascosta da un semi-anonimato in cui si legavano contaminazione musicale, graphic design e felici intuizioni hi-tech. I Gorillaz furono la novità giusta al momento giusto, anzi giustissimo, capace di sintetizzare come poche altre l’euforia – ma anche la latente distopia – del periodo a cavallo del cambio di millennio. Da una parte il grande balzo in avanti digitale, dall’altra l’incombenza degli spettri del mondo nuovo. Il 26 marzo 2001 il gruppo guidato da Damon Albarn pubblicava il proprio omonimo album d’esordio. Pochi mesi prima di quella data di settembre che avrebbe rimesso in moto i meccanismi di quella Storia di cui il politologo Francis Fukuyama si era affrettato a decretare la “fine”.

Un fenomeno inclassificabile

Dal punto di vista strettamente musicale, i Gorillaz rappresentavano il miglior compimento di quello spirito crossover che aveva percorso interamente gli anni ’90 e che aveva trovato in un artista come Beck un campione del nuovo pop alternativo. Salvo poi spingere ulteriormente sull’acceleratore dell’innovazione musicale. Circostanza che diede non pochi grattacapi ai giornalisti musicali di allora, che si sbizzarrirono con le definizioni più varie, perché ancora abituati a concepire la musica in termini di generi compartimentati. Ma i Gorillaz erano e sono un fenomeno splendidamente inclassificabile.


Furono certamente anche un fenomeno commerciale: decimo posto in classifica nel nostro Paese, triplo disco di platino nel Regno Unito con l’album d’esordio. L’onnipresente singolo Clint Eastwood (una sorta di caso di viralità in epoca pre-streaming) divenne rapidamente una hit senza tempo, capace di travalicare le generazioni e di suonare sorprendentemente fresca ancora oggi, a due decenni di distanza. Tanto per citare l’esempio più clamoroso.

Caso più unico che raro di un side project divenuto tanto influente e iconico quanto il main project (i Blur), l’album Gorillaz riconfermò la notevole versatilità di Damon Albarn come songwriter e produttore. Si consideri anche la minore – ma non meno valevole – esperienza parallela con i The Good, the Bad & the Queen (con Paul Simonon e Tony Allen) e il quadro sarà ancora più evidente.


La musica del futuro

Albarn ebbe l’intelligenza di capire prima di altri che i fasti del britpop erano un capitolo chiuso. Occorreva sbrigarsi a immaginare la musica nuova per il mondo nuovo. Ecco quindi l’idea dei concerti con ologrammi: pratica a cui poi ci siamo abituati (specie nel caso di “riesumazioni” di grandi artisti scomparsi) ma che allora sembrava – ed era – il non plus ultra dello Zeitgeist iper-tecnologico di quegli anni.

Ed ecco – soprattutto in epoche successive – l’idea che la musica deve essere processo collaborativo. Come magnificamente esemplificato dall’ultimo album Song Machine, Season One, i Gorillaz hanno concepito la propria arte come una “piattaforma” aperta al contributo di tutti. I featuring dei Gorillaz sono quanto di più trasversale e inclusivo si possa immaginare. Solo per fare qualche nome: André 3000, Beck, Bobby Womack, De La Soul, Fatoumata Diawara, George Benson, Georgia, Grace Jones, Jean-Michel Jarre, Little Dragon, Lou Reed, Mavis Staples, Neneh Cherry, Noel Gallagher, Peter Hook, Rag’n’Bone Man, Robert Smith, Slowthai, Snoop Dogg, St. Vincent. Ma la lista è ancora lunghissima.

Per celebrare i due gloriosi decenni dei Gorillaz, il 2021 vedrà l’arrivo di una nuova G Foot Collection, la linea di abbigliamento della band. La band sarà ancora una volta partner di Superplastic per una gamma di giocattoli in edizione limitata e oggetti da collezione digitali con 2D, Murdoc, Noodle e Russel. Sempre quest’anno, la band pubblicherà la prima di una serie di attesissime riedizioni di album, a cominciare da Gorillaz, l’album che ha dato il via a tutto.

Ascolta l’album Gorillaz in streaming

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