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Cara: «Dai flussi di coscienza a Basquiat, “99” è il mio punto di partenza»

In occasione dell’uscita del suo EP, abbiamo intervistato Cara, che ci ha anche regalato una performance inedita della sua Tevere

Autore Filippo Motti
  • Il26 Novembre 2020
Cara: «Dai flussi di coscienza a Basquiat, “99” è il mio punto di partenza»

Cara, sul set del video di Lentamente. Foto di Byron Rosero

Ci è capitato tante volte di leggere (e di scrivere) quanto la musica sia stata più forte della pandemia. Si tratta, ad essere onesti, di una verità parziale, più tendente allo slogan, come ci ricordano tutte le difficoltà patite dal settore. Eppure, ci sono alcuni casi nostrani che sono riusciti a dare una forma concreta a queste parole. Fra di loro, rientra senza dubbio la storia di Cara, che è riuscita nel compito più gravoso per un artista che oggi si affaccia al mainstream: rimanere.

20 anni, di Crema, Anna Cacopardo (questo il suo vero nome) ha infatti conosciuto un successo immediato grazie al singolo con Fedez Le feste di Pablo, uscito il 10 aprile e subito salito in cima alle classifiche streaming, ma non ha potuto promuoverlo in giro con concerti e firma-copie perché la quarantena ha fermato tutto.


Prima e dopo quella release, si sono susseguiti diversi progetti con Cara protagonista, fra cui l’esibizione nel novembre 2019 al premio Lunezia con Samuel Heron, dove ha presentato il loro singolo insieme Mi serve, la pubblicazione del singolo Lentamente a luglio 2020 e l’appuntamento a Otranto il mese successivo per Battiti Live e la pubblicazione del singolo Lentamente a luglio. Più recentemente, Cara è stata coinvolta alla Milano Music Week nel format MMW Incontra – New Gen, e nel social talent show Dream Hit.

All’appello mancava soltanto un progetto con cui dare ancor più corpo alla propria discografia. Il 6 novembre quel tassello è stato posto: Cara ha condiviso con il pubblico 99 (come il suo anno di nascita), EP che racchiude il senso di questa prima fase di carriera, nonché summa delle skills di una delle artiste più promettenti della scena italiana.


L’abbiamo contattata per scambiare due parole sul progetto. L’incontro ha fruttato due esclusive targate Billboard Italia: non solo l’intervista, ma anche la performance esclusiva di Tevere direttamente dalla camera di Cara. Una vera chicca per i supporter a caccia di prove autentiche e inusuali, realizzate per una volta in piena zona di comfort.

Ricorri spesso a riferimenti legate alla storia dell’arte lungo l’ep, da Basquiat a Picasso fino a Chagall. Come mai?

È vero, uso spesso riferimenti di questo tipo perché mi aiutano a rendere un’immagine ancora più visibile e tangibile nel momento in cui voglio evocare una situazione che si collochi in un tempo e in uno spazio. In più amo l’arte, in qualsiasi forma, quindi mi piace citare anche nomi di artisti o di opere.

Sono molte le immagini di feste e socialità che si susseguono in 99. Quale brano metteresti in loop nonostante il nuovo lockdown?


Sì, nei miei testi ricorrono spesso immagini che riportano a momenti quotidiani, ma in realtà sono contenta di poterli vivere anche adesso attraverso la musica. È quello che spero che accada anche a chiunque voglia ascoltare la mia. Lentamente è una traccia del mio EP che ora metterei in loop, perché mi porta a rivivere tanto di una quotidianità che mi manca come il pane, ma anche a resistere con più lucidità in questa bolla sospesa che crea il lockdown.

Nata nel 99, all’alba di un nuovo secolo. 99 prepara il terreno a che cosa?

99 per me rappresenta il mio viaggio fino a qui, ma anche un punto di partenza. È da qui che comincia la mia evoluzione in nuove forme, ma come ogni inizio non so mai realmente dove mi porterà. Penso che lo scoprirò giorno per giorno, a braccetto con la mia musica. Quello che ho fatto dall’inizio di questo percorso e che farò sempre è dare voce al mio flusso di coscienza.

Ascolta 99 di Cara

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