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Giovanni: «Mio padre Biagio Antonacci non sapeva che io cantassi»

Il nuovo singolo di Giovanni – giovane cantautore bolognese e figlio (ma pure nipote) d’arte – è Dose, una canzone che parla della malinconia

Autore Billboard IT
  • Il2 Luglio 2020
Giovanni: «Mio padre Biagio Antonacci non sapeva che io cantassi»

Giovanni

Giovanni Antonacci, in arte Giovanni, è un giovane cantautore classe 2001. Figlio di Biagio e nipote di Gianni Morandi, è uscito da poco con il suo singolo Dose.

Il giovane artista ha già pubblicato i brani Se mi scegli, Calmo, 347238 (Non mettere giù), Esco, Poche cose feat. Laïoung e Del bene, del male. Dose è stata scritta da Giovanni insieme al fratello, Paolo Antonacci.


Ecco la nostra intervista.

Dose è una dedica a una “lei” che sta per andarsene. Se questa canzone è autobiografica sembra proprio che tu sia ancora “sotto” per questa ragazza…


È vero: è la malinconia dell’amore. Ci sono ancora sotto tantissimo! Una sera stavo ascoltando una canzone piena di malinconia. Di getto, ho scritto questo pezzo: per sfogarmi. Tra l’altro, l’ho scritta durante la quarantena. 

Ti sei mai chiesto perché diversi cantautori “urban” della tua generazione abbiano spesso una vena malinconica nella musica e nei testi?  

Tutti abbiamo bisogno di sfogarci. Lo sfogo nasce da un disagio, che porta a malinconia e tristezza. Queste cose vengono esternate in poesia. Una croce si può trasformare in una bella cosa. 

Nella tua formazione ti sarà capitato di confrontarti con tuo padre o con tuo nonno che rappresentano due generazioni differenti e anche due modi differenti di approcciare la musica. Uno cantautore, uno interprete. Tu a quale dei due ti senti più vicino nel modo di scrivere?


Faccio parte di una generazione più vicina a quella di mio padre. Mio nonno ha fatto gli anni Sessanta. Mio nonno è un interprete, mentre mio padre è un cantautore. Il fatto di scrivere mi accomuna di più a mio padre che a mio nonno. Il brano che mio padre ha apprezzato particolarmente è stato Dose. Il primo, invece, è stato Se mi scegli. Mio padre non sapeva che cantassi: era una cosa personale. L’ha scoperto quando è uscito il video su YouTube e ne è stato felice.

Hai iniziato a scrivere e a pubblicare brani nel 2019. Quanto sei cambiato in questi due anni e in cosa pensi di essere migliorato?

È cambiato tutto. Ho sempre scritto molto anche da piccolo. Cantavo nella cantina di mia madre, da solo, al computer. Con Se mi scegli ho fatto un grande passo perché mi sono ritrovato in uno studio a registrare. Sono migliorato step by step, insieme a un team, ragionando sui pezzi. Spero cambi ancora tutto.

Ogni giorno esce un nuovo artista urban, pop, rap, trap, indie. Perché una persona comune dovrebbe ascoltare Giovanni?


Se ti capita di ascoltare Giovanni spero che tu ti possa rispecchiare. Spero che tu possa affezionarti alla storia, alla canzone e che tu possa tenerla nella tua playlist.

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