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Garrincha Star All-Stars, Lo Stato Sociale: «La nostra leggerezza inedita a “La voce del padrone”»

Il collettivo Garrincha Star All-Stars omaggia il grande album di Franco Battiato in occasione del suo 40esimo anniversario. La nostra intervista a Checco de Lo Stato Sociale

Autore Benedetta Minoliti
  • Il23 Settembre 2021
Garrincha Star All-Stars, Lo Stato Sociale: «La nostra leggerezza inedita a “La voce del padrone”»

Lo Stato Sociale, foto di Jessica De Maio

La voce del padrone di Franco Battiato ha festeggiato i 40 anni solo qualche giorno fa, il 21 settembre. Un disco che ha segnato la storia della musica italiana, cambiandone anche gli schemi. Non è facile confrontarsi con i grandi Maestri. Sulla bilancia ci sono il desiderio di fare bene e il timore di sbagliare, entrambi con lo stesso peso, in un equilibrio da mantenere, per evitare che uno dei due aspetti diventi predominante. Il collettivo Garrincha Star All-Stars pubblicherà domani, venerdì 24 settembre, il suo omaggio a questo importante album, dal titolo La vibe del padrone.

La vibe del padrone, una pietra miliare della musica italiana in chiave dub reggae

Il progetto è prodotto e arrangiato presso il Donkey Studio di Medicina da Matteo “Costa” Romagnali insieme a Francesco “Frank Agrario” Brini e Nicola “Hyppo” Roda. Al suo interno troviamo un nutrito gruppo di artisti dell’etichetta bolognese, che nel 2022 compirà 15 anni di attività. I brani all’interno de La vibe del padrone sono riarrangiati per lo più in levare, con una chiave dub reggae che riprende il percorso iniziato con un altro disco, Com’è profondo il levare, pubblicato dai Garrincha Stars All-Stars nel 2013.


«Il progetto di Garrincha Star All-Stars lo facciamo per riprendere i rapporti che abbiamo con il collettivo e gli altri artisti dell’etichetta. Il lavoro su “La voce del padrone” di Battiato è nato a chiacchiere cinque anni fa e poi si è realizzato lentamente cominciando a lavorarci intorno al 2017». A raccontarcelo è Francesco “Checco” Draicchio, membro de Lo Stato Sociale, durante la nostra intervista telefonica.

Noi abbiamo cominciato a lavorarci in momenti non sospetti perché avevamo a cuore La voce del padrone. È un disco che ci ha segnato come approccio alla musica e come leggerezza nel dire le cose complesse. Ma anche per il modo che aveva di creare commistioni tra i vari generi e prendere il vecchio per ricreare il nuovo. Questo aspetto ci è sempre interessato molto e realizzare questo progetto era un’operazione fatta con amore per Franco e per quell’album. Poi è stato anche un pretesto per fare le cose insieme, come Garrincha Star All-Stars, in maniera larga e contaminata.


È sicuramente un disco per cui nutriamo un forte timore referenziale, perché è un album pop, ma molto complesso. Riarrangiarlo in chiave reggae è un modo per dargli una chiave di leggerezza data dal ritmo in levare e affrontare la sua complessità in chiave inedita. Queste sonorità si legano al progetto di Garrincha Star All-Stars e ci piaceva provare a dargli una lettura diversa, sicuramente sperimentale. Proprio perché non possiamo giocare contro un campione come Franco Battiato abbiamo cercato di rendergli omaggio in modo inedito.

Garrinchia Star All-Stars, una grande festa per La voce del padrone e i 15 anni di Garrincha Dischi

Il concept di Garrincha Star All-Stars lo abbiamo proprio ripreso da un progetto oltreoceano, quello degli Easy Star All-Stars. Easy Star è stata un’etichetta di New York dub reggae, che a un certo punto ha iniziato a giocare con i dischi degli altri, come The dub side of the moon omaggio ai Pink Floyd Radiodread, con canzoni dei Radiohead reintepretate in chiave reggae. Abbiamo ripreso questo progetto come cornice per rifare dei dischi che ci accomunano e piacciono molto, sia come Stato Sociale che come Garrincha Star All-Stars. Effettivamente l’omaggio a Dalla è postumo, ma come tipo di affezione è analoga, lo volevamo fare già da tempo.

Esatto. Io mi sono documentato (ride, ndr), su Wikipedia c’è scritto che Garrincha è stata fondata nel 2008, ma se così fosse i 15 anni sarebbero nel 2023. In realtà, il primo disco dell’etichetta è stato pubblicato nel 2007. Il progetto di Garrincha Star All-Stars serve anche per documentare il passaggio di persone all’interno dell’etichetta. È bello capire, mantenendo il perno sul concept del progetto, come cambia l’interpretazione di tutto quanto a seconda di chi ci lavora e di come cambia l’etichetta. Quindi, una sorta di archivio documentale della storia artistica del collettivo di Garrincha Dischi.

Checco: «Se non arrivano forti aiuti rischiamo di cappottarci»

La verità, parlando per me, è che sono un po’ incazzato. Noi abbiamo chiuso il tour il 28 agosto dopo un numero di date non congruo a quelle che facevamo in condizioni normali. La comunicazione del Green pass è arrivata a tour già progettato. E di fatto con la sua introduzione sotto al palco non è cambiato niente, come se non ci fosse mai stato. Noi aspettiamo di capire cosa ne faremo di questo strumento, ma sembriamo gli unici che stanno fermi e rispettano le regole, soprattutto vedendo quello che avviene nell’incontro politico. Chi dobbiamo aspettare? Questo non si sa. Ero contento che ci fosse qualcuno, come Cosmo, che stesse iniziando a gettare il cemento per creare un precedente con cui si sarebbe stabilito uno standard, ma è andata male. Tra una settimana esatta avremo una risposta, ma oltre non si può aspettare, anche perché o arrivano dei forti aiuti, oppure ci cappottiamo…


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