Fuori “RTJ4”: gioia e rivoluzione secondo i Run The Jewels

La nostra conversazione con El-P e Killer Mike è avvenuta pochi giorni prima dell’omicidio di George Floyd a opera di agenti della polizia del Minnesota. Ancora una volta un poliziotto bianco ha ucciso una persona di colore, peraltro inerme e ammanettata. Risuonano subito nelle orecchie i versi di Yankee and the Brave – prima traccia del potente nuovo album dei Run The Jewels, RTJ4 (Jewel Runners / RBC Records / BMG) – con le sue rime violentissime come: “A crooked copper got the dropper / I put lead in his eyes / ‘Cause we heard he murdered a black child so none of us cried”. È lo sfogo visionario, a parti inverse, di una frustrazione realissima che viene qui sublimata in musica. E che si rivela tristemente attuale.
Per forma e contenuto, RTJ4 è forse il disco più “heavy” firmato El-P e Killer Mike, anche se non rinuncia a quel distintivo binomio di politico e privato, cazzeggio e critica sociale, che il duo ha ereditato direttamente dall’epoca d’oro dei gruppi hip hop: Run DMC, Public Enemy, Cypress Hill. Uno spirito magnificamente rappresentato anche a livello estetico: si veda il video di Ooh La La in cui una folla fa festa intorno a un rogo di banconote e carte di credito. Un po’ Beastie Boys e un po’ Rage Against The Machine (peraltro con i primi hanno in comune la conoscenza di Rick Rubin e con i secondi saranno impegnati nel Public Service Announcement Tour), Mike e Jaime ci hanno tracciato una panoramica completa sul loro peculiare mondo in equilibrio fra invenzione e realtà. Ecco un estratto dell’intervista che troverete integralmente sul numero di giugno di Billboard Italia.