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I Libertines celebreranno dal vivo (anche a Milano) i 20 anni dell’iconico “Up the Bracket”

Pete Doherty e Carl Barât tornano in Italia per festeggiare i vent’anni del loro album di debutto il 22 novembre all’Alcatraz

Autore Tommaso Toma
  • Il21 Febbraio 2022
I Libertines celebreranno dal vivo (anche a Milano) i 20 anni dell’iconico “Up the Bracket”

The Libertines, foto ufficio stampa

Me lo ricordo il concerto dei The Libertines al defunto Propaganda di Milano. Era la festa della Rough Trade (grazie mitica Micro!) e lì si percepì la forza di una band che sarebbe rapidamente diventata di culto.

Pete Doherty si presentò in jeans stracciati e giubbotto di pelle e capimmo dai primi accordi che il “lavoro sporco” alla chitarra lo faceva Carl Barât. Ci furono delle complicanze tecniche, ma che importa quando è lo spirito del rock ad emergere limpido. Per me quel 21 novembre del 2002 sarebbe stato importantissimo nella vita professionale. Conobbi Natasha Slater durante il DJ set di Geoff Travis (il boss della Rough Trade) e assieme avremmo dato vita un anno dopo a una nuova rivista, Rodeo, spinti anche dall’euforia che band come i The Libertines diedero alla musica all’epoca.


A proposito di riviste, quella sera si festeggiavano anche i venticinque anni del Mucchio Selvaggio, ma per molti quell’occasione di festa con la Rough Trade sembrò un “accodarsi” in ritardo al contemporaneo.

I The Libertines tornano in Italia l’11 novembre 2022

Abbandonando queste memorie personalissime, i The Libertines li avremmo poi rivisti altre volte in Italia ma quella carica à la The Clash della prima volta non la ebbero più. In fin dei conti Up the Bracket vedeva proprio Mick Jones alla produzione. Li avremmo rivisti al Fabrique di Milano nel 2015 oramai già diventati la formazione più iconica della scena indie, anche al seguito del fidanzamento di Pete con Kate Moss e delle varie notizie di rehab.


Adesso tornano in giro Pete Doherty e Carl Barât (e con loro anche John Hassall e Gary Powell) di nuovo fianco a fianco condividendo palco e microfono (spero non molto altro… come succedeva ai vecchi tempi) per celebrare uno dei degli album rock’n’roll più autentici della terra d’Albione, grazie alla RADAR Concerti.

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