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Gli Imagine Dragons ci hanno mostrato come deve essere un grande live. Il racconto del concerto agli I-Days 2022

Una scaletta perfetta per uno show incredibile, tra discorsi motivazionali e brani di successo. Un grande ritorno in Italia per la band di Las Vegas

Autore Benedetta Minoliti
  • Il13 Giugno 2022
Gli Imagine Dragons ci hanno mostrato come deve essere un grande live. Il racconto del concerto agli I-Days 2022

Imagine Dragons, foto di Elena di Vincenzo

Oltre un miliardo e 300mila visualizzazioni. Sono questi i numeri su YouTube (per citare una piattaforma) di Radioactive, brano con cui tutti noi – o quasi – abbiamo conosciuto gli Imagine Dragons ormai dieci anni fa, nel 2012.

Dal loro primo concerto in Italia, con poche migliaia di persone, di cose ne sono cambiate per la band di Dan Reynolds. Una serie di singoli di successo, da Thunder a Whatever It Takes, fino ai singoli che hanno anticipato il loro ultimo album, Mercury Act. 1, certificato disco d’oro nel nostro Paese, per una carriera che è stata un crescendo continuo fino ad oggi.


Gli Imagine Dragons sono cresciuti insieme ai loro fan, e continueranno a farlo, come detto dal frontman della band durante il concerto agli I-Days dello scorso 9 giugno. Una giornata che rimarrà nella memoria di molti, tornati e venuti per la prima volta all’Ippodromo Snai La Maura per assistere al live della loro band preferita.

In apertura Kenny Hoopla, Mother Mother e Rkomi

Una giornata che ha visto in apertura Kenny Hoopla e i Mother Mother, per la prima volta in Italia. Se il loro nome non vi dice niente, aprite la vostra piattaforma preferita e cercate Hayloft, uno dei loro singoli di maggior successo, che sicuramente vi dirà qualcosa, soprattutto se siete frequentatori di TikTok.


Alle 19.30 quasi spaccate a salire sul palco è Rkomi. Il pubblico degli I-Days non è certamente il suo, accaldato ed eccitato per l’arrivo degli Imagine Dragons, ma caloroso quanto basta per accogliere il cantante. Questo live, come lui stesso ha confermato alla fine, è un onore e allo stesso tempo una sfida. Non ci troviamo più di fronte al rapper di Io in terra, ma davanti ad un Rkomi nuovo, tra pop e rock. Alla fine, tra Insuperabile e Apnea e diversi brani di Taxi Driver, porta il concerto a casa con l’energia giusta.

Rkomi
Rkomi, foto di Elena di Vincenzo

Sono le 21.15 quando parte il primo video che racconta il viaggio che faremo insieme alla band di Las Vegas. Le immagini mostrano lo scontro tra uomo e natura, con il protagonista di Mercury Act. 1 da solo contro il mondo che crolla intorno a lui. Ma al live degli Imagine Dragons nessuno è davvero solo.

Comincia con It’s Time un’ora e mezza di concerto con una scaletta che tocca la perfezione. Gli Imagine Dragons portano sul palco gran parte dei loro singoli di maggior successo, da Believer all’ultimo singolo Bones. Non mancano poi alcune chicche, come Amsterdam, uno dei brani più belli del loro album di debutto, Night Vision.

Imagine Dragons, Dan Reynolds e l’importanza di amarsi, sempre

Dan Reynolds si inginocchia in chiusura di Believer, secondo brano in scaletta, dopo aver dato via al concerto davanti a 65mila persone tra coriandoli, fuochi e geyser ice. «È bello essere qui, siamo fortunati, ci sentiamo a casa in Italia. Saremo qui finché ci vorrete e invecchieremo insieme». Ed è proprio con la loro musica che tanti, compresa la sottoscritta, sono cresciuti. Si rivolge a tutti noi, invitandoci ad amarci, a perdonarci e a ricordarci che siamo sempre abbastanza. «Svegliatevi ogni giorno felici di essere voi stessi e nessun altro».


Non mancano sicuramente i momenti toccanti durante il live, dalla cover di Forever Young degli Alphaville fino a Next to Me, uno dei brani più significativi di Evolve, il loro terzo album.

Il concerto degli Imagine Dragons non può che chiudersi con Radioactive, brano che li ha lanciati e che li ha resi tra le band più amate e apprezzate del panorama musicale mondiale. Il gruppo si congeda con sobrietà, con il bassista, Ben McKee, che mostra fieramente il suo basso con la bandiera della comunità LGBTQ+. Non c’è bis, ma è tutto talmente perfetto che quando i tecnici salgono sul palco per cominciare a smontare tutto, tutti escono senza l’impressione di un concerto sospeso.

L’emozione è stata talmente grande che, dopo un’ora e mezza, quello che rimane è il desiderio di tornare, ancora, a vedere gli Imagine Dragons dal vivo. In attesa di Mercury Act. 2, la band ha mostrato ai 65mila dell’Ippodromo che cosa vuol dire fare un grande concerto dal vivo.

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