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Il nostro diario del Kappa FuturFestival

Edizione incredibile per il Kappa FuturFestival con più di 60mila presenze. Due giorni di techno ma anche di tolleranza e grandi interviste a Casa Billboard

Autore Tommaso Toma
  • Il8 Luglio 2019
Il nostro diario del Kappa FuturFestival

simpol-lab.com

Day 1

Sono iniziate le due giornate, bollentissime, del Kappa e vi assicuro che noi di Billboard Italia le abbiamo vissute intensamente. Le ragioni sono molteplici ma due su tutte ci teniamo a ricordarle. La prima è la voglia di esserci al più grande evento all’aperto di techno dell’estate italiana documentando le migliori performance, grazie alla partnership con Clubbing TV. Seconda motivazione? Abbiamo presentato qui a Casa Billboard, un angolo tutto bianco e con l’aria condizionata (una cosa da non poco, vi assicuriamo che con la cadenza di una processione sono passati tutti a “rinfrescarsi”, dagli organizzatori agli amici di Pioneer DJ, colleghi e giornalisti) la nostra nuova avventura editoriale: Billboard Clubbing+ che da oggi, 8 luglio, è in edicola raccontandovi il meglio della club culture attuale con un occhio speciale su Ibiza che rimane la mecca del divertimento estivo per la scena elettronica/dance.

Ma veniamo al racconto della prima giornata. Sotto una cappa di umidità decisamente tropicale i ragazzi sono arrivati numerosi e sorridenti già dalla tarda mattinata. Noi intanto accoglievamo nello spazio Seat l’arrivo del vincitore del nostro DJ Contest: Ian Carpenter.


La neozelandese Iva e la house giocosa di Patrick Topping sono i primi a scaldare (verbo quanto mai inappropriato in questo contesto meteorologico) le coloratissime ragazze del Kappa, dai look perfetti. Treccine ipercolorate, vestitini più affini a dei costumi da bagno per la pochezza di stoffe e le Buffalo di ordinanza. Un’estetica che intreccia gli abiti da rave anni ’90 e il mondo cosplayer.

I maschi invece al 99% a torso nudo e con gli immancabili occhiali colorati. Un passaggio a Casa Billboard di Iva e della lanciatissima Haai, non ancora molto conosciuta ma particolarissima per il suo stile musicale che pesca dalla world music e quindi presa in simpatia dal mitico Gilles Peterson. La nostra host Valentina Pegorer ha condotto le interviste con la sua carica empatica e con competenza.


Il pomeriggio prende forma e anche la musica si fa più potente. I beats aggressivi dei Boys Noize sullo Jäger Stage danno l’inizio ai cori da stadio che non finiranno più fino a mezzanotte. A metà pomeriggio passano a trovarci l’ottimo Enzo Siragusa che si è portato con sé i suoi sodali di un’avventura di successo che dura da dieci anni a Londra: Fuse. Enzo si fa intervistare sul nostro divano bianco a fianco di Rossko e Archie Hamilton. Sul Burn Stage poi sfodereranno la loro tech house di classe e molto british.

Il pomeriggio volge verso sera, oramai gli spazi sono stracolmi di gente. Il Kappa è una festa di ragazzi felici. E per chiunque abbia perplessità socio culturali su questa tipologia di eventi si faccia un giro in questi spazi che alla fine sono protetti e sicuri.

Noi siamo pronti ad accogliere a Casa Billboard, “the King of Techno”, Carl Cox che ci ha raccontato – davanti a una folla curiosa e speranzosa di avere un autografo – il suo entusiasmo nel mixare e suonare, dopo tanti anni e il suo amore per Ibiza. Lo abbiamo ovviamente immortalato con Clubbing Tv (come le performance di Patrick Topping, Nic Fanciulli, Dubfire, Derrick May). Per concludere con la sua incredibile performance di closing nel Seat stage.



Day 2

Il caldo s’intensifica ulteriormente ma tutto questo non frena l’onda di clubbers & ravers (ma anche una bella fetta di ultra quarantenni che si sono fatti la storia dei rave illegali o che hanno amato da ventenni Trainspotting….) che arrivano da tutta Europa e non solo. A fine festival si parla di una cifra in netta ascesa rispetto le previsioni. Si parlava di 50.000 mila e invece siamo arrivati alle 60.000 presenze. Che diventano 70.000 contando le manifestazioni collaterali che si sono susseguite nella settimana pre-evento.


Unico disappunto di primissimo pomeriggio: Peggy Gou non può essere al Kappa. Ma alle 14 sale in conosolle a sostituirla una freschissima e gasatissima Amelie lens. L’avevamo vista scatenata poche ore prima nella serata di sabato. Ottimo set e si inizia a sudare.

Casa Billboard accoglie Enrico Sangiuliano, il fiore all’occhiello nazionale della techno meno commerciale e ragionata. Sangiuliano riesce con un set quasi narrativo (Enrico ama i concept: basta guardare il lavoro “concettuale” che sta dietro al suo bell’album di esordio dello scorso anno) a trascinare sotto il sole delle 4 del pomeriggio piano piano ma con una progressione devastante, migliaia di clubbers sotto il palco del Seat Stage. A fine set Valentina Pegorer fa una bella intervista con Enrico dove parlano dei suoi esordi nei rave illegali. Fino a toccare argomenti legati alla astronomia. Bellissima conversazione.

Nello stage principale del Kappa inizia la “marcetta allegra” (e un poco scontata) di Luciano che mescola violini latineggianti con campionamenti di Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers. Tutto già strasentito, ma si continua a ballare. Il colpo d’occhio intorno al Parco Dora è impressionante e davvero si respira un’atmosfera di frenetica spensieratezza. Nel pomeriggio calante arriva Charlotte de Witte e la techno prende una forma precisa, rotonda e percussiva. La giovane belga sceglie gemme minimal e techno spesso oscure ma perfette per i suoi set: lucidissima.

Invece nello Stage Dora ci si diverte a fare i virtuosi del mixer con i vinili, pescando tracce di afro beat originale e gemme nascoste della soul music. Sono Daniel Plessow (in arte Motor city Drum Ensemble) e il suo amico Jeremy underground, che per due ore e mezzo si cimentano in un gioioso b2b. Piace ed è un ottimo “diversivo” in un contesto techno.


La sera del gran finale ha come eroi Vitalic che esordisce il suo set, pescando dal suo ultimo album in studio, Seth Troxler ma soprattutto la bella siberiana Nina Kraviz. Celebra la notte di domenica con un set senza respiro. Perfetto per far consumare le ultime energie alla folla delirante che in coro ripeteva come un mantra “Nina, Nina! Bum, bum, bum”. Un finale di set quasi gabber e acid! Nina ancora in piena adrenalina ci ha poi raggiunti a Casa Billboard e vedrete presto l’esilerante intervista con una Kraviz ancora sudata ma sempre supersexy. La notte cala e anche il sipario su Kappa FuturFestival mentre Richie Hawtin chiude il suo perfetto set allo Seat Stage. Noi siamo felicissimi di aver documentato questa edizione, la più riuscita di sempre e ci diamo appuntamento al prossimo anno!

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