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Da “Billie” a “Elvis” tutti gli imperdibili biopic musicali del 2021

Volete dei nomi? Elvis Presley, David Bowie, Velvet Underground, Billie Holiday… Ma la lista è lunghissima. Mettetevi comodi

Autore Tommaso Toma
  • Il18 Gennaio 2021
Da “Billie” a “Elvis” tutti gli imperdibili biopic musicali del 2021

Un'immagine tratta da Stardust, il biopic sui primi anni di carriera di David Bowie

Sarà un anno ricco di film e progetti legati alla musica. Il filone biopic e docufilm sulla musica funziona sempre. Inutile soffermarsi a dettagliare i successi globali e gli incassi da capogiro di A Star Is Born, Bohemian Rhapsody e Rocketman. Anche in Italia si sta muovendo qualcosa, visto l’interesse per Ferro. Anche per il 2021 i produttori non stanno esitando a investire su grandi progetti e documentari che teoricamente coprirebbero l’interesse di una nicchia di mercato. Mancheranno le sale, ma Netflix e le piattaforme digitali hanno estremamente bisogno di novità, a qualunque costo. E quindi pronti a prendere nota del biopic o doc sul vostro beniamino.

Sempre più biopic!

Intanto in Inghilterra è disponibile già da ieri sulle piattaforme digitali Stardust. Il biopic diretto da Gabriel Range è dedicato ai primi anni di carriera del grande David Bowie. Per la precisione il 1971, l’anno in cui sarebbe tutto cambiato nella sua carriera e si sarebbe “trasformato” in Ziggy Stardust. Presentato in Italia a fine ottobre alla Festa del Cinema di Roma, Stardust (che ha visto in fase di produzione l’ostracismo della Bowie Estate, intimando l’utilizzo di ogni brano del cantante) vede nei panni di David l‘indie folk singer Johnny Flynn, che per impersonare Bowie ha perso tantissimo peso e alla fine c’è davvero una notevole somiglianza. Da vedere, perché poco scontato e fuori dai soliti cliché sul grande David Bowie.


Attesissimo è Elvis, co-scritto e diretto da Baz Luhrmann, che si è concentrato sull’enigmatico rapporto tra Presley e il colonnello Parker, che viene interpretato da Tom Hanks, mentre il bell’Austin Butler – qualcuno lo avrà notato anche nell’ultimo film di Tarantino – sarà un giovane Elvis. Dovremo aspettare la fine dell’anno però per vederlo. Incrociamo le dita.

Andra Day interpreta Billie Holiday nel film di Lee Daniels The United States vs. Billie Holiday

Le grandi voci della musica black

Due produzioni cinematografiche stanno invece riaccendendo l’attenzione intorno alla figura di Billie Holiday. Potrete leggere nel prossimo numero di Billboard Italia la bellissima puntata di History of Music dedicata a lei e scritta da Alberto Campo. La prima è l’imminente film di Lee Daniels The United States vs. Billie Holiday, di cui è protagonista la cantante e attrice californiana Andra Day nel ruolo che fu in passato di Diana Ross. La seconda è il recente documentario Billie del britannico James Erskine, presentato a fine novembre in anteprima italiana durante l’edizione online del Torino Film Festival, in collaborazione con Seeyousound e Feltrinelli Real Cinema, che lo distribuirà in primavera. Quest’ultimo è basato sull’abbondante centinaio d’interviste raccolte nel corso degli anni ‘70 da Linda Lipnack Kuehl per un’opera biografica mai portata a compimento: materiale poi utilizzato in parte da Julia Blackburn nel libro del 2005 With Billie.


Un’altra eroina della musica afroamericana è oggetto di attenzione: Aretha Franklin, sia con un doc (prodotto dal canale National Geographing per la serie Genius) sia sul versante biopic, con il film Respect (atteso per la fine del 2021), sceneggiato anche da Callie Khouri che vinse l’Oscar nel 1992 per la miglior sceneggiatura con l’iconico Thelma & Louise. Mary J. Blige farà peraltro la parte di Dinah Washington.

I progetti: Buddy Holly, Michael Jackson, Madonna e Bee Gees

Qualche mese fa il sito del The Hollywood Reporter annunciava l’avvio del film Clear Lake, dove la star della musica rock’n’roll Buddy Holly è il fulcro della storia che si incentrerà su un preciso momento storico: il tour 1958 che ruppe le granitiche forme di discriminazioni razziali e la tragica fine del cantante. Seguendo questo focus è dunque quanto mai appropriata la scelta alla regia di Bruce Beresford, che ci aveva deliziato alla fine degli anni ’80 con il meraviglioso Driving Miss Daisy, vincitore di una bella manciata di Oscar all’epoca.

Pare poi che il produttore Graham King (che credette nel blockbuster Bohemian Rhapsody) stia sviluppando progetto per biopic legati alla vita di Michael Jackson e alla carriera dei Bee Gees.

E a proposito di Bohemian Rhapsody, il regista e attore ingelse Dexter Fletcher (forse non molti di voi sanno che da bambino recitò nel cult movie di David Lynch The Elephant Man) è seriamente intenzionato a girare un biopic su Madonna. Auguri…


La locandina del documentario The Velvet Underground

Documentari, che passione

E parlando di documentari nominiamo alcuni progetti, alcuni già in via di realizzazione o già quasi pronti per la distribuzione.

Tra questi ultimi non possiamo non parlare di The Velvet Underground, intrigante nuovo progetto musicale di Todd Haynes. Molti si ricorderanno del dramma glam Velvet Goldmine (1998). Oppure del favoloso I’m not here con ben sei star – da Cate Blanchett a Christian Bale – a dar vita alle gesta di Bob Dylan.

Presentato questa estate al MOMA di New York, il documentario è prodotto da Polygram Entertainment, Motto Pictures, Killer Films, in associazione con Federal Films. Vedrà come produttori Haynes, Christine Vachon, Julie Goldman, Christopher Clements, Carolyn Hepburn e David Blackman. Todd Haynes ha giurato di avere a disposizione una tale quantità di materiale d’epoca – tra immagini live mai viste, una ricca collezione di registrazioni e pellicole di Warhol – che solo per i crediti finali del documentario ci è voluta una sequenza di sei minuti!

Ma un altro grande cineasta è al lavoro su un nuovo, ennesimo progetto musicale. Ovvero l’immenso Martin Scorsese, che ha in progetto un documentario sulla scena musicale a New York City negli anni ’70. Ron Howard invece sta facendo un documentario su Louis Armstrong con materiali preziosissimi che vanno dalle prime registrazioni degli anni ’50 fino alla sua morte nel 1971 (ricordiamo che nel 1968 fu ospite del Festival di Sanremo cantando una deliziosa Mi Va di Cantare con il pubblico in platea in piedi estasiato).


Bernard MacMahon (andatevi a vedere il suo intenso American Epic sulle origini della musica folk e blues USA con la presenza di Robert Redford e Jack White…) sta lavorando ad Apollo, importante e “ufficiale” doc sugli inizi di carriera dei Led Zeppelin (dagli esordi fino al 1970). Pare poi che il produttore Graham King stia sviluppando un progetto di biopic legato alla vita di Michael Jackson e dei Bee Gees. 

Ma poi sono in fase di produzione tanti documentari “minori” legati a personaggi di culto. Come l’affascinante Cosey Fanni Tutti, pochissimo conosciuta in Italia, ma davvero importante in UK nella scena post punk. Il doc si ispirerà al suo libro-memoir (speriamo presto una traduzione in Italia) Art Sex Music.

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