Culture

Stop allo spettacolo: le reazioni degli artisti all’ultimo DPCM

Da Fedez a Tiziano Ferro, sono molti gli artisti che hanno voluto dire la loro sul discusso DPCM appena firmato che affossa la musica

Autore Billboard IT
  • Il26 Ottobre 2020
Stop allo spettacolo: le reazioni degli artisti all’ultimo DPCM

Tiziano Ferro

Alla fine, l’ennesima e temuta mazzata è arrivata. Il nuovo DPCM firmato dal premier Conte segna una nuova battuta d’arresto per cinema, teatri e concerti.

Nonostante l’impegno messo in campo nei mesi passati per sensibilizzare la classe dirigente sulle condizioni critiche in cui versa la filiera musicale, uno dei settori più martoriati dalle misure governative è tornato a sanguinare copiosamente.


La stretta di Governo e CTS ha tagliato ancora una volta le gambe allo spettacolo, e leggere parole come quelle del sindaco di Milano Beppe Sala non aiuta.

Per molti i criteri con cui vengono preferite certe chiusure piuttosto che altre rimangono inspiegabili, soprattutto perché il tempo di trovare delle soluzioni alternative c’è stato. Inoltre, in merito all’alto rischio di contagio, i numeri sembrano raccontarci un’altra storia.


Una storia che i cantanti come Emma Marrone non accettano di far passare in sordina. I dati Agis ricondivisi nelle IG stories delle star parlano chiaro.

Lo stesso non si può dire del governo, a detta della filiera musicale. La burocrazia non ha reso la vita facile a tutti quei lavoratori che negli scorsi mesi avevano concreto bisogno di aiuti.

La situazione, come sottolinea Lodo Guenzi, si fa sempre più complicata anche per la democrazia.

Tiziano Ferro ha voluto sottolineare la criticità di una situazione in peggioramento, richiamando lo Stato alle proprie responsabilità.


In un momento simile, non manca chi andare oltre alle parole. È il caso di Fedez, che su Instagram ha voluto rilanciare il messaggio rivolto nelle scorse settimane ai colleghi.

L’invito è a scendere in campo con lui immediatamente con una proposta ragionata, per dare un aiuto concreto (ma soprattutto rapido) ai lavoratori del settore. E cercare, con qualsiasi mezzo, di farli sopravvivere ad un DPCM mortifero.

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